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Pembrolizumab riduce del 43% il rischio di recidiva o di mortalità dopo resezione del melanoma in stadio III


Pembrolizumab ( Keytruda ), terapia immuno-oncologica anti-PD-1, riduce del 43% il rischio di recidiva o morte dopo resezione chirurgica del melanoma ad alto rischio in stadio stadio III.

Nel corso del Congresso annuale dell’American Association for Cancer Research ( AACR ) sono stati presentati, e contemporaneamente pubblicati sulla rivista The New England Journal of Medicine ( NEJM ), i risultati dello studio di fase III EORTC1325/KEYNOTE-054.

Lo studio ha esaminato Pembrolizumab in terapia adiuvante ( cioè somministrato dopo l’intervento chirurgico ) nei pazienti operati per un melanoma ad alto rischio in stadio III.
Pembrolizumab ha significativamente prolungato la sopravvivenza libera da recidiva ( RFS ), riducendo il rischio di recidiva o decesso del 43% rispetto al placebo nella popolazione globale dello studio ( hazard ratio, HR=0.57; IC 98.4%: 0.43-0.74; p inferiore a 0.0001 ).
Come endpoint primario il tasso di sopravveivenza libera da recidiva a 1 anno è risultato pari al 75.4% ( IC 95%: 71.3-78.9 ) con Pembrolizumab versus 61.0% ( IC 95%: 56.5-65.1 ) con placebo.
Come endpoint co-primario, la sopravvivenza libera da recidiva nei pazienti i cui tumori erano considerati PD-L1 positivi è risultata significativamente prolungata con Pembrolizumab rispetto a placebo ( HR=0.54; IC 95%: 0.42-0.69; p inferiore a 0.0001 ).

Il profilo di sicurezza di Pembrolizumab è risultato in linea con quanto osservato in precedenti studi nei pazienti con melanoma avanzato.

Pembrolizumab è la prima terapia anti-PD-1 a mostrare un beneficio in termini di sopravvivenza libera da recidiva nel melanoma operato di stadio IIIA ( con metastasi linfonodali superiori a 1 mm ), IIIB e IIIC.
Il beneficio in termini di sopravvivenza libera da recidiva è stato osservato indipendentemente dallo stato di mutazione BRAF ( HR=0.64; IC 99%: 0.42-0.96 nei pazienti con BRAF wild-type, e HR=0.57; IC 99%: 0.37-0.89 nei pazienti con mutazione BRAF ).

L'Opinione dell'Esperto

Secondo Paolo Ascierto, Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Nazionale Tumori Fondazione G. Pascale di Napoli, lo studio ha dimostrato la riduzione del rischio di mortalità e di sviluppo di recidive nel 43% dei pazienti, nella popolazione globale arruolata.
Anticipare il trattamento del melanoma, dalla malattia in fase metastatica alla fase adiuvante si traduce nella possibilità di ridurre notevolmente il rischio di recidiva, e quindi di sviluppo di malattia metastatica, favorendo la guarigione del paziente.
I dati di questo studio sono molto importanti anche perché, per la prima volta, un farmaco anti-PD-1 come Pembrolizumab ha dimostrato di essere efficace nello stadio IIIA. Anche per questi pazienti il trattamento immunoterapico ha prodotto un significativo beneficio clinico.
Nel prossimo futuro, gli studi si concentreranno anche su stadi sempre più precoci di malattia. ( Xagena )

Fonte: MSD, 2018

Xagena_OncoDermatologia_2018



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